SALUBRI

Questo clan è ormai composto da circa una decina di elementi. Un tempo i Salubri erano uno dei 13 clan originari e si dice che il loro fondatore, Saulot, sia stato il primo Vampiro a raggiungere Golconda, acquistando nuovi poteri mai sviluppati da altri Fratelli. Durante il Medioevo, il Clan si isolò volontariamente fino a quando una congrega di maghi riuscì a trovare l'Antidiluviano in torpore e a diablerizzarlo attraverso dei rituali. Dopo ciò gli stregoni si trasformarono negli attuali Tremere, iniziò lo sterminio del Clan dei Salubri. Da allora questi sono costretti a nascondersi non solo dai Tremere, ma anche da molti altri Vampiri che vedono i loro poteri come una minaccia. Attualmente i Salubri perseguono la ricerca di Golconda. Quando un Anziano raggiunge questo stadio, addestra un neonato e alla fine si lascia diablerizzare, in modo da liberare la propria anima dall'esistenza, che per loro rende prigionieri. Tutti gli appartenenti a questo clan sono di ottava generazione, ciò farebbe pensare che tutti gli Anziani siano stati distrutti, tuttavia circolano voci secondo le quali esisterebbero ancora alcuni di essi in una parte remota del mondo.

Soprannome: Ciclopi.

Aspetto: i Salubri vengono scelti da ogni specie di individui. Una volta abbracciati iniziano a sviluppare il terzo occhio, caratteristica tipica del clan. L'occhio da chiuso assomiglia ad una piccola cicatrice, ma diviene estremamente sporgente mentre se ne fa uso.

Rifugio: qualunque, anche se di solito scelgono luoghi protetti dagli altri Fratelli.

Discipline di Clan: Auspex, Obeah, Robustezza.

Punti Deboli: quando un Salubre si nutre di un umano che oppone resistenza, perde un livello di salute per ogni punto sangue sottratto alla vittima. Per evitare il danno, la vittima deve essere consenziente o tranquilla. Inoltre il personaggio dovrà ricercare Golconda.

Conseguimento del Prestigio: normalmente i Salubri non danno importanza al prestigio, ma nel raro caso in cui ciò accada, dipende dal grado di Golconda raggiunto.

Dicono: "Niente può essere considerato più importante della libertà dell'anima. Non solo la mia, o la vostra, ma quella di ogni creatura al mondo. Perciò dovremmo ritenere i nostri tormenti e le nostre tribolazioni un dono, dal momento che è impossibile conquistare quella libertà senza superare avversità e ostacoli".